Maris Davis Josepf

Io Sciopero contro la Violenza, il Razzismo e lo Sfruttamento

Maris Davis

Mimosa

Scioperiamo perché ci ammazzano, nelle case e nelle strade; scioperiamo perché ci pagano di meno, perché ci sfruttano e ci discriminano per il colore della pelle o per la nostra origine, ma anche perché molte di noi sono lasciate annegare in mare, dopo essere state torturate in Libia, e ancora, scioperiamo perché ci negano di essere cittadine, perché ci tolgono la protezione umanitaria, perché subiamo il razzismo in tutte le sue forme.

Mimosa

Riteniamo che la Legge Sicurezza sia un punto di non ritorno che non solo tenderà a chiudere sempre più le frontiere e a infliggere sofferenze sempre più atroci dall’altra parte del Mediterraneo, ma renderà la vita delle persone migranti, anche di quelle già presenti in Italia ma non riconosciute dalla legge come cittadine, un inferno. Controllo, repressione, spersonalizzazione, tentativo di relegare ai margini migliaia di corpi di donne e uomini.

Vogliamo costruire una giornata di forte affermazione di diritti e di battaglie femministe, antirazziste, solidali, che si incontrano, si interconnettono, risuonano.

Riteniamo che la Legge Sicurezza sia un punto di non ritorno che non solo tenderà a chiudere sempre più le frontiere e a infliggere sofferenze sempre più atroci dall’altra parte del Mediterraneo, ma renderà la vita delle persone migranti, anche di quelle già presenti in Italia ma non riconosciute dalla legge come cittadine, un inferno. Controllo, repressione, spersonalizzazione, tentativo di relegare ai margini migliaia di corpi di donne e uomini.

Queenet Joseph

Vogliamo costruire una giornata di forte affermazione di diritti e di battaglie femministe, antirazziste, solidali, che si incontrano, si interconnettono, risuonano.

Riteniamo che la Legge Sicurezza sia un punto di non ritorno che non solo tenderà a chiudere sempre più le frontiere e a infliggere sofferenze sempre più atroci dall’altra parte del Mediterraneo, ma renderà la vita delle persone migranti, anche di quelle già presenti in Italia ma non riconosciute dalla legge come cittadine, un inferno. Controllo, repressione, spersonalizzazione, tentativo di relegare ai margini migliaia di corpi di donne e uomini.

Vogliamo costruire una giornata di forte affermazione di diritti e di battaglie femministe, antirazziste, solidali, che si incontrano, si interconnettono, risuonano.